Il riciclo degli smartphone: un’idea che ci piace!

Il riciclo degli smartphone: un’idea che ci piace!

Sempre più spesso, le persone si lasciano sedurre dai nuovi modelli di smartphone, cambiandoli con una frequenza sorprendente. Ma cosa succede ai vecchi dispositivi? Quasi sempre, finiscono dimenticati in un cassetto, mentre potrebbero avere una seconda vita attraverso il riciclo. Questo non solo ridurrebbe l’impatto ambientale, ma contribuirebbe anche a un’economia più sostenibile.

Abbiamo preso spunto dalla influencer green Elisa Nicoli (ECO.NARRATRICE su Instagram), che seguiamo con interesse sui social, che di recente ha affrontato questo problema e ci siamo subito resi conto di quanto sia importante trovare soluzioni sostenibili!

 

Perché non è necessario cambiare smartphone così spesso?

Prima di tutto, facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento. Le nuove versioni dei telefoni, sebbene abbiano caratteristiche sempre più avanzate, non sempre rappresentano un vero salto tecnologico rispetto al modello precedente. Spesso si tratta di aggiornamenti incrementali che non giustificano il rapido consumo di risorse per la produzione di nuovi dispositivi. In realtà, i nostri smartphone durano ben oltre il ciclo di vita percepito. Quindi, se proprio non possiamo fare a meno di cambiare il telefono ogni anno, troviamo modi intelligenti per dargli una seconda opportunità.

 

Cosa fare quindi con i vecchi smartphone?

Se il tuo smartphone è ancora funzionante, una soluzione sostenibile è venderlo su Refurbed. Questo sito si occupa del ricondizionamento di dispositivi elettronici, riportandoli a condizioni pari al nuovo e rivendendoli con garanzia di almeno 12 mesi. Vendendo il tuo dispositivo su Refurbed, contribuisci a ridurre i rifiuti tecnologici e potrai guadagnare anche qualcosa. Inoltre, Refurbed si impegna a piantare un albero per ogni prodotto venduto, compensando così parte delle emissioni di CO2 associate alla produzione e alla distribuzione degli smartphone. E bravo Refurbed!

 

E se il telefono non funziona più?

Anche in questo caso, non buttarlo via! Puoi fare davvero la differenza aderendo all’iniziativa dell’Istituto Jane Goodall Italia, che ha lanciato un progetto straordinario di raccolta di telefoni cellulari usati, funzionanti o meno. L’obiettivo principale è la salvaguardia degli scimpanzé nel loro habitat naturale. I materiali recuperati dai vecchi telefoni, come il coltan, possono essere riciclati, riducendo così la necessità di estrarre nuove risorse dai territori africani, un’attività spesso devastante per l’ambiente e per le comunità locali.

Inoltre, i proventi della raccolta finanziano progetti di educazione e sviluppo sostenibile in Africa, un aiuto concreto alle popolazioni locali e un contributo importante alla tutela della fauna selvatica. È un gesto semplice, ma dall’enorme impatto sociale e ambientale.

 

Quindi, come abbiamo appena visto, ogni piccolo gesto conta, e il riciclo degli smartphone riduce i rifiuti elettronici, evita lo spreco di risorse preziose aiutandoci ad essere più consapevoli. Noi di Italia Gas e Luce crediamo che sia importante fare scelte sostenibili per proteggere il nostro pianeta.

E.. Anche tu, ricordati, la prossima volta che cambierai smartphone, di considerare tutte le alternative disponibili: vendi, regala o ricicla. Ogni dispositivo recuperato è un passo in più verso un mondo più verde!

Giornata Mondiale degli Animali: una celebrazione globale per il benessere e la sostenibilità

Giornata Mondiale degli Animali: una celebrazione globale per il benessere e la sostenibilità

Signore e signori, amanti degli animali e semplici curiosi, il 4 ottobre è tornato! No, non stiamo parlando della giornata del cioccolato (che sarebbe comunque grandiosa), ma della Giornata Mondiale degli Animali.

4 ottobre 2024 – Oggi, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Mondiale degli Animali, una ricorrenza importante per promuovere la consapevolezza sul benessere degli animali e l’importanza della loro tutela. La data del 4 ottobre non è casuale: coincide con la festa di San Francesco d’Assisi, patrono degli animali e dell’ambiente, simbolo di amore e rispetto per tutte le creature viventi. L’idea di questa giornata nasce nel 1925 grazie all’iniziativa di Heinrich Zimmermann, un editore tedesco che decise di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema degli animali randagi; solo qualche anno dopo, la ricorrenza venne spostata al 4 ottobre e divenne universale grazie ad un congresso internazionale a Firenze nel 1931.

Il tema scelto per quest’anno, “Il mondo è anche la loro casa”, è stato ideato per richiamare l’attenzione su come ogni angolo del pianeta debba essere preservato per garantire una casa sicura agli animali. Il focus è su temi importanti come la protezione degli habitat naturali, la lotta al cambiamento climatico e la prevenzione della perdita di biodiversità. Leggi il nostro articolo precedente sui “corridoio ecologici” perché parliamo proprio di questo 😊

 

Iniziative in Italia

In occasione della Giornata Mondiale degli Animali, molte sono le iniziative che si svolgono a livello globale.

In Italia, a Trieste, il 5 ottobre, sarà allestito un evento nella centrale Piazza Vittorio Veneto per celebrare la Giornata Mondiale degli Animali. L’iniziativa, organizzata dall’associazione Naica ODV, prevede una raccolta fondi e attività di sensibilizzazione per il benessere animale. Questa giornata vuole essere un momento di riflessione sul ruolo degli animali nella nostra vita e un invito all’adozione responsabile.

A Milano, il weekend del 5 e 6 ottobre ospiterà l’attesa “Quattrozampe in Fiera” al Parco Esposizioni Novegro. Questa fiera è dedicata agli amanti degli animali domestici e offre una vasta gamma di attività, dai laboratori educativi alle dimostrazioni di agility e incontri con esperti. L’obiettivo è creare un’occasione per conoscere meglio il mondo degli animali da compagnia e approfondire temi importanti come la salute e il rispetto degli animali​.

Monza, invece, sarà il palcoscenico di numerose attività organizzate da ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) durante il weekend del 5 e 6 ottobre. Tra le iniziative previste ci sono la visita al rifugio di via San Damiano 21, con la possibilità di incontrare animali in cerca di adozione, giochi e attività educative per bambini, e l’evento “Cane Fantasia“, che premia i cani più particolari.

 

Il ruolo degli animali nella società moderna

La celebrazione di oggi è anche un momento per riflettere sul ruolo fondamentale degli animali nelle nostre vite. Secondo una recente ricerca Ipsos, la maggioranza degli italiani considera i propri animali domestici come veri e propri membri della famiglia: il 46% li vede come “figli” da cui ricevere amore e protezione, mentre il 28% li percepisce come fonte di serenità e benessere in casa. Questi dati dimostrano quanto il legame con gli animali sia ormai radicato nella nostra società e quanto la loro presenza possa arricchire la nostra quotidianità.

 

Sostenibilità e rispetto per l’ambiente

La Giornata Mondiale degli Animali è strettamente connessa al concetto di sostenibilità. San Francesco d’Assisi, oltre ad essere il patrono degli animali, è considerato anche il patrono dell’ambiente. In suo nome, molte delle attività promosse oggi riguardano la sensibilizzazione sulla conservazione degli habitat naturali e la protezione delle specie a rischio. L’impatto delle attività umane, infatti, minaccia continuamente l’equilibrio della fauna selvatica, motivo per cui è essenziale adottare comportamenti sostenibili per preservare la biodiversità e garantire un futuro sicuro per tutte le specie.

Ricordiamoci che il 4 ottobre è sì un giorno speciale, ma l’idea di rispettare e proteggere gli animali dovrebbe durare tutto l’anno. Che si tratti di partecipare a una fiera, adottare un animale o semplicemente coccolare di più il tuo compagno a quattro zampe, ogni gesto è importante.

Quindi, se quest’anno decidi di festeggiare, fallo con il cuore. Magari porta il tuo cane a fare una passeggiata speciale, offri al tuo gatto una scatoletta deluxe, o fai semplicemente un bel respiro e pensa: “Sì, siamo tutti in questo pazzo condominio chiamato Terra. E va bene così.”

Noi di IGL abbiamo a cuore gli animali! Se te lo sei perso di consigliamo di andare a leggere anche il nostro articolo precedente in cui abbiamo affrontato il tema dei “corridoi ecologici“, che portano un grande beneficio all’habitat ma soprattutto ai nostri cari e adorati animali!

Corridoi ecologici: strade verdi per un pianeta più sano

Corridoi ecologici: strade verdi per un pianeta più sano

Hai mai sentito parlare dei corridoi ecologici? No, non si tratta di autostrade riservate a veicoli elettrici o piste ciclabili immerse nel verde (anche se suonano fantastiche, giusto?). I corridoi ecologici sono qualcosa di molto più speciale: sono “strade” pensate per la fauna selvatica. Sì, hai capito bene! Questi percorsi verdi sono progettati per consentire agli animali di muoversi liberamente tra habitat separati e, fidati, sono fondamentali per la salute del nostro pianeta. 

Che cosa sono i corridoi ecologici? 

Immagina un puzzle ecologico composto da diversi ecosistemi: foreste, prati, montagne, fiumi. Ora pensa a cosa accade quando pezzi di questo puzzle vengono staccati o isolati a causa di strade, edifici e altri sviluppi umani. Gli animali restano intrappolati in piccole “isole” di habitat, rendendo difficile trovare cibo, accoppiarsi o migrare. Qui entrano in gioco i corridoi ecologici. Questi collegamenti verdi aiutano a ricostruire quel puzzle, permettendo agli animali di spostarsi liberamente e mantenendo gli ecosistemi sani e vitali. 

 

Perché sono così importanti? 

La natura non conosce confini. Gli animali hanno bisogno di muoversi, di attraversare diverse aree per nutrirsi, riprodursi e, a volte, semplicemente per sopravvivere. Senza corridoi ecologici, molti animali rischiano di rimanere isolati, il che può portare a problemi di riproduzione (come la consanguineità) e, in ultima analisi, all’estinzione. Non è solo una questione di “proteggere i nostri amici animali” – anche se questa dovrebbe già essere una motivazione sufficiente – ma anche di salvaguardare la biodiversità. Gli ecosistemi sani e diversificati sono cruciali per la nostra stessa sopravvivenza: regolano il clima, purificano l’acqua e l’aria, e sostengono la produzione di cibo. 

 

Esempi di corridoi ecologici in Italia e in Europa 

L’Italia e l’Europa stanno facendo passi avanti nella creazione di corridoi ecologici per aiutare la fauna selvatica. Dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove vengono creati passaggi per i lupi e i cervi, fino ai grandi corridoi che attraversano le Alpi e collegano Francia, Svizzera e Italia, stiamo vedendo una crescita di queste “autostrade per animali“. Ad esempio, il corridoio ecologico delle Alpi è uno dei progetti più ambiziosi: un sistema di collegamento che punta a proteggere diverse specie, consentendo loro di migrare e spostarsi in sicurezza tra diverse aree montuose. 

Un esempio affascinante è l’European Green Belt, un lunghissimo corridoio ecologico nato lungo le ex zone di confine della vecchia Cortina di Ferro, che un tempo divideva l’Europa in due blocchi. Questo corridoio si estende per ben 12.500 chilometri, dal Mare di Barents al confine tra Russia e Norvegia, lungo la costa baltica, attraversando l’Europa centrale e i Balcani, fino al Mar Nero. Queste aree, lasciate allo stato naturale per quasi quarant’anni dopo la fine della Guerra Fredda, hanno creato una rete unica di biodiversità di straordinaria importanza. Oggi, il Green Belt non è solo un corridoio di biodiversità, ma anche un “paesaggio della memoria” che racconta una parte significativa della nostra storia, trasformando un confine un tempo rigido in una connessione verde che unisce popoli e ambienti naturali. 

 

Come i corridoi ecologici possono combattere il cambiamento climatico 

I corridoi ecologici non solo proteggono gli animali, ma sono anche uno strumento efficace nella lotta contro il cambiamento climatico. Gli ecosistemi ben collegati sono più resilienti agli shock ambientali. Pensa a una foresta ben collegata attraverso un corridoio ecologico: può adattarsi meglio ai cambiamenti delle temperature e alle nuove condizioni climatiche, contribuendo a mantenere l’equilibrio naturale. Inoltre, collegare diversi habitat aiuta a mantenere una maggiore varietà di specie, che a sua volta rende gli ecosistemi più robusti. 

 

Ora che sai quanto siano cruciali i corridoi ecologici, potresti chiederti: “Cosa posso fare io per aiutare?” Beh, molto! Puoi sostenere le organizzazioni che lavorano per la creazione e la manutenzione di questi corridoi, partecipare a campagne di sensibilizzazione, o persino trasformare il tuo giardino in un piccolo corridoio ecologico locale, piantando alberi e fiori che attraggano la fauna locale. 

In definitiva, i corridoi ecologici sono un esempio di come possiamo vivere in armonia con la natura, non ostacolarla. Quando pensiamo al futuro del nostro pianeta, è essenziale immaginarlo come un luogo di connessione, non di separazione. Quindi, perché non iniziare con un piccolo passo, o meglio, un piccolo corridoio verde? 

Mollo Tutto – Il Brand che vive di mare e sostenibilità

Intervista a Natalie Rossi, Creatrice di "Mollo Tutto" Il Brand che Vive di Mare e Sostenibilità

Siamo andati a fare un giro sul lungomare di Viareggio e abbiamo avuto la fortuna di incontrare Natalie Rossi, la mente creativa dietro il brand “Mollo Tutto“.

Il suo negozio è un piccolo angolo di mare, con boe, cabine, e persino pezzi di vecchie barche usati come arredamento. Tra una chiacchiera e l’altra, Natalie ci ha raccontato la sua storia, fatta di mare, sogni e tanta voglia di fare la differenza. Ecco cosa ci ha detto!

Ciao Natalie, partiamo subito con una domanda semplice ma riassuntiva di tutto ciò che fai da anni e quotidianamente. Come è nata l’idea di creare il brand “Mollo Tutto” e come mai hai scelto proprio la barchetta di carta come logo?

“Mollo Tutto” è nato dal mio amore per il mare e da una decisione folle di cambiare vita. Mi sono laureata all’Accademia di Belle Arti in Pittura e successivamente ho conseguito una laurea in Design del Prodotto. Dopo l’università, ho iniziato a dipingere e a scrivere frasi che racchiudevano emozioni e pensieri e in queste creazioni ho portato con me tutte le mie esperienze e i miei ricordi, come pezzi di un mosaico che raccontano il mio percorso, la mia vita. Nel 2014 ho deciso davvero di “mollare tutto” e trasferirmi a Lipari, una delle splendide isole Eolie. Ho aperto un atelier d’arte lì ed è andato alla grande! La barchetta di carta del logo? È nata da un gioco che facevo con mia figlia ed è sostanzialmente un origami. Ho scelto questo simbolo perché per me rappresenta semplicità, poesia e leggerezza: esattamente quello che voglio trasmettere con il brand, che è un invito a vivere all’aria aperta e inseguire i propri sogni.

Se tu dovessi descrivere lo stile di vita e la filosofia di Mollo Tutto a chi non conosce ancora il brand, cosa diresti?

Sono contenta che tu mi abbia fatto questa domanda perché “Mollo Tutto” è uno stile di vita più che un brand! Infatti, tutto è basato sul concetto di lentezza, quella bella lentezza che si vive sulle isole, lontano dal caos delle città. I nostri capi sono pensati per chi ama il mare e soprattutto vuole rispettarlo. Utilizziamo solo materiali sostenibili, come il cotone organico e tessuti riciclati. E poi, mi piace che ogni maglietta possa essere personalizzata con frasi che parlano al cuore delle persone, così ognuno può avere un pezzo che racconta una storia oppure un sogno.

Abbiamo quindi capito che nel tuo lavoro c’è un forte legame con il mare, sia a livello creativo che di sostenibilità. Come riesci a integrare il riciclo dei materiali marini nelle tue collezioni?

Il mare è tutto per me e per “Mollo Tutto”. Recupero materiali come le reti da pesca abbandonate, che possono devastare i fondali marini se lasciate lì, e le utilizzo per le mie collezioni. Mi considero molto fortunata perché a Lipari ho trovato una comunità di pescatori super disponibili che mi aiutano a recuperare questi materiali. Successivamente trasformo le reti da pesca in applicazioni per le t-shirt e al momento sto lavorando ad un progetto ancora più interessante: un tessuto che incorpora le reti da pesca! Credo che questo sia veramente un bellissimo e simbolico modo per restituire al mare tutto quello che ci dà, che molto spesso viene dato per scontato, ma che invece è essenziale ricordare!

Riuso e riciclo sono centrali nel tuo progetto ed è veramente un modus operandi che ti fa onore. Cosa puoi dirci a riguardo?

Sono sempre stata colpita da quanto le reti da pesca abbandonate possano rovinare l’ecosistema marino e da sempre collaboro con pescatori locali per recuperarle e trasformarle in elementi decorativi o tessili. Ho una splendida collaborazione con Marevivo, associazione molto attiva nell’Isola di Lipari, grazie alla quale sono riuscita a recuperare molto materiale proveniente dalle aree marine di Capo Milazzo. Grazie alla collaborazione con l’Area Marina Protetta di Capo Milazzo, sono stata anche contattata dal WWF Italia per un’intervista nell’ambito della loro ricerca sui danni causati dalle reti fantasma; le loro indagini mirano a raccogliere testimonianze in Italia di realtà, come la nostra, che si impegnano nel recupero e nel riciclo di queste reti abbandonate. Sono stata davvero felice di poter discutere con loro di questo tema così importante e di contribuire a sensibilizzare sempre più persone.

Poco fa hai parlato di Mare Vivo. Abbiamo visto che sul sito è presente una capsule in collaborazione tra Mollo Tutto e Marevivo. Puoi raccontarci di più?

Sì, come ti raccontavo poco fa, collaboro con Marevivo Sicilia, un’organizzazione che si impegna tantissimo per proteggere i nostri mari. Abbiamo un obiettivo comune: salvaguardare le aree marine e quindi da questa collaborazione è nata una capsule collection speciale, pensata per sensibilizzare le persone sulla tutela del mare. Il tessuto utilizzato per la collezione si chiama Econil ed è una licra che proviene dal riutilizzo reti da pesca e plastica marina riciclata. Grazie a Marevivo, sono stata anche contattata da WWF Italia per discutere del problema delle reti da pesca abbandonate ed è stata sicuramente una grande opportunità per diffondere il nostro messaggio.

Come vedi quindi il rapporto tra moda e sostenibilità? Pensi che il settore stia cambiando in questa direzione?

Assolutamente sì! Secondo me, la moda non può più ignorare la sostenibilità. È un tema che deve entrare nel DNA di ogni brand e sono felice di vedere che sempre più persone, aziende e consumatori, stanno diventando più consapevoli e stanno direzionando le loro scelte sui prodotti sostenibili. C’è una grande ricerca in corso per rendere la moda sempre più eco-friendly, e io voglio essere parte di questo cambiamento!

Secondo noi lo sei già Natalie! Oltre alla sostenibilità, dai molta importanza alla valorizzazione di tecniche artigianali tradizionali. Puoi raccontarci di più sul progetto con i telai antichi?

Adoro lavorare con gli artigiani e nel brand Mollo Tutto l’artigianalità è sempre stata di casa! Sto sviluppando un progetto che utilizza telai antichi per creare tessuti unici, in cui le reti da pesca sono intrecciate nella trama. È un modo per fondere tradizione e innovazione, e ogni pezzo racconta una storia unica. Credo che questo tipo di lavorazione dia un valore speciale ai nostri prodotti e li renda davvero inestimabili.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi obiettivi per Mollo Tutto? Ci puoi anticipare qualcosa riguardo ai progetti a cui stai lavorando?

Ho tanti progetti in cantiere! Vorrei espandere il marchio con un progetto di franchising, abbiamo già circa 100 rivenditori, ma c’è ancora tanto spazio per crescere. Continuerò a lavorare per valorizzare l’artigianato e raccontare le mie collezioni attraverso le mani degli artigiani. Inoltre, di recente ho avuto il piacere di conoscere Marina Gridelli, presidente di Marevivo Toscana, con cui è nata subito una grande intesa grazie alla passione e all’amore condivisi per il mare. Sono certa che questa sintonia porterà a bellissimi risultati, e non vedo l’ora di condividere presto con voi tutte le novità! C’è ancora tanto da fare, ma sono entusiasta di ciò che ci riserva il futuro!

E noi di Italia Gas e Luce, cara Natalie, siamo sicuri che riuscirai a realizzare i tuoi sogni e ti auguriamo tutto il meglio! Grazie davvero per aver condiviso la tua storia, la tua missione e il tuo sogno con noi e chissà che tra non molto non nasca anche una collaborazione proprio tra Mollo Tutto e Italia Gas e Luce…..Stay Tuned! A noi di IGL piacciono un sacco le Connessioni Green!

Questa chiacchierata con Natalie ci ha fatto innamorare ancora di più del mare e della moda sostenibile. Con “Mollo Tutto”, Natalie non sta solo creando bellissimi capi, ma sta davvero facendo la differenza per il nostro pianeta. Un bel messaggio da portare sempre con sé! “Mollo Tutto” non è solo un brand, ma un vero e proprio stile di vita che riflette un impegno autentico per la protezione del nostro pianeta.

Ecominimalismo: pulire casa in modo naturale ed efficace

Ecominimalismo: pulire casa in modo naturale ed efficace con materie prime? è possibile ed è una figata

L’Ecominimalismo, oltre ad essere il titolo dell’ultimo libro della green creator Elisa Nicoli, è una filosofia di vita che unisce due concetti chiave: ecologia e minimalismo. Si tratta di ridurre al minimo l’impatto ambientale delle nostre abitudini quotidiane, semplificando al tempo stesso la vita. Uno dei modi più efficaci per abbracciare questa filosofia è rivedere come puliamo la nostra casa, sostituendo i prodotti chimici tradizionali con materie prime naturali ed ecologiche. In questo articolo esploreremo come utilizzare ingredienti semplici e facilmente reperibili come acido citrico, percarbonato, bicarbonato e sapone di Marsiglia per creare detergenti fai-da-te e spray universali.

Perché Scegliere Prodotti Naturali?

I detergenti commerciali spesso contengono sostanze chimiche che possono essere nocive sia per la salute che per l’ambiente. Queste sostanze finiscono nelle acque di scarico, contaminando i corsi d’acqua e minacciando la fauna acquatica. Inoltre, molti di questi prodotti vengono venduti in confezioni di plastica monouso, contribuendo all’inquinamento globale.

Optare per soluzioni naturali non solo riduce il nostro impatto ambientale, ma ci permette anche di risparmiare e avere un maggiore controllo sugli ingredienti che utilizziamo in casa. Con pochi elementi essenziali, possiamo coprire la maggior parte delle necessità di pulizia domestica.

Gli Ingredienti Essenziali del Kit di Pulizia Ecominimalista

  1. Acido Citrico: È un ottimo anticalcare naturale. Scioglie il calcare dai rubinetti, dalle docce e dai bollitori. Inoltre, è perfetto per ammorbidire i tessuti e può essere usato anche come brillantante per la lavastoviglie.
  2. Percarbonato di Sodio: Questo è un potente sbiancante ecologico. A contatto con l’acqua, libera ossigeno attivo, ideale per sbiancare e igienizzare biancheria e superfici. È utile anche per smacchiare e deodorare.
  3. Bicarbonato di Sodio: Un vero tuttofare. È abrasivo ma delicato, perfetto per pulire superfici come lavandini, fornelli e pentole. È anche un eccellente deodorante naturale per il frigorifero e gli scarichi.
  4. Sapone di Marsiglia: Un detergente naturale a base di oli vegetali. È versatile e può essere utilizzato per lavare pavimenti, superfici e persino il bucato. È delicato, biodegradabile e sicuro per tutti i tipi di pelle.

3 Ricette di Pulizia Fai-da-Te

Con questi semplici ingredienti possiamo creare detergenti universali ed efficaci per ogni necessità della casa.

  1. Spray Universale per Superfici

Ingredienti:

  • 500 ml di acqua
  • 2 cucchiai di acido citrico
  • 1 cucchiaino di sapone di Marsiglia liquido o grattugiato
  • 10 gocce di olio essenziale di limone o tea tree (opzionale, per un effetto antibatterico e profumante)

Preparazione: Mescola tutti gli ingredienti in un flacone spray. Agita bene prima dell’uso. Questo spray è perfetto per pulire e sgrassare superfici della cucina, tavoli, lavandini e bagno.

  1. Detergente per il Bagno Anticalcare

Ingredienti:

  • 500 ml di acqua calda
  • 3 cucchiai di acido citrico
  • 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio

Preparazione: Sciogli l’acido citrico nell’acqua calda e aggiungi il bicarbonato. La soluzione è efficace contro il calcare su rubinetti, docce e superfici in ceramica.

  1. Detersivo per il Bucato con Percarbonato

Ingredienti:

  • 50 gr di sapone di Marsiglia grattugiato
  • 50 gr di bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaio di percarbonato di sodio (solo per capi bianchi o resistenti)

Preparazione: Mescola tutti gli ingredienti e utilizza una piccola quantità direttamente nel cestello della lavatrice. Questa miscela è perfetta per lavare i capi a temperature medie, con un effetto pulente e sbiancante.

In conclusione, adottare l’Ecominimalismo per la pulizia della casa significa riscoprire l’efficacia e la semplicità delle materie prime naturali, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Con pochi ingredienti versatili, possiamo ottenere risultati eccellenti proteggendo la nostra salute e quella del pianeta. Noi di IGL appoggiamo in pieno questa filosofia e crediamo che pulire in modo naturale non solo sia efficace, ma anche gratificante. Non vediamo l’ora di metterci all’opera con i nostri detergenti fai-da-te, perché fare le pulizie in modo sostenibile è un piccolo ma importante passo verso un futuro più green!

Smartphone Eco-Friendly: le migliori App per vacanze sostenibili

Smartphone Eco-Friendly:
le migliori App per
VACANZE SOSTENIBILI

La sostenibilità è diventata una priorità sempre più importante per molti viaggiatori moderni. L’idea di esplorare il mondo senza danneggiare l’ambiente sta guadagnando terreno, e fortunatamente, la tecnologia ci viene in aiuto con una vasta gamma di applicazioni per il nostro Smartphone che rendono più facile pianificare e vivere vacanze eco-sostenibili. Che tu sia un avventuriero esperto o un novizio della sostenibilità, ecco alcune app imperdibili che ti aiuteranno a ridurre la tua impronta ecologica mentre esplori nuovi luoghi, ma anche che potrai continuare ad utilizzare nella tua quotidianità.

FONTANELLE: l’applicazione che ti aiuta a cercare fontanelle nelle principali città italiane per riempire comodamente la tua borraccia con acqua fresca.

ORMA: Per migliorare le città esplorandole! Disponibile in tutta Europa, questa App crea itinerari e guide di viaggio per scoprire i migliori luoghi di impatto che una città offre. Uscite dai sentieri battuti per esplorare ristoranti, negozi e hotel che sostengono le comunità. Visitandoli, lascerete la città migliore di come l’avete trovata!

RAISIN: Vino naturale e gastronomia? Nessun problema! Con quest’applicazione potrete scoprire locali in tutto il mondo che offrono cibo di qualità che arriva da piccoli artigiani e contadini con prodotti di stagione per lo più biologici.

ABILLION: Mangia sano e salva il pianeta! Questa app è dedicata a tutti coloro che desiderano avere un impatto positivo. Usala per trovare cibi vegani e prodotti vicino a te! Inoltre, potrai recensire prodotti vegani e, per ogni recensione pubblicata e approvata, destinare un dollaro a un’associazione o a un ente benefico fra quelli presenti all’interno dell’app.

TOO GOOD TO GO: Addio allo spreco alimentare! La missione dell’azienda è quella di ispirare e responsabilizzare tutti a combattere insieme lo spreco alimentare. Quest’app mette in comunicazione ristoranti e negozi con l’utente, che ha la possibilità di acquistare eccedenze alimentari invendute ad un prezzo agevolato.

AWORLD: L’app a sostegno di ACTNOW, la campagna delle Nazioni Unite per l’azione individuale sui cambiamenti climatici e la sostenibilità, che guida le persone verso uno stile di vita sostenibile! Tramite quest’app potrai misurare il tuo impatto personale, imparare come ridurre le tue emissioni e scoprire le azioni più efficaci da intraprendere oggi per il cambiamento climatico.

E per gli spostamenti:

TRAINLINE: Sempre a portata di mano orari in tempo reale di treni e autobus! L’app è utilizzabile in tutta Europa e consente anche l’acquisto di biglietti del treno per viaggiare in Italia e nel resto d’Europa in modo facile ed economico, su migliaia di treni e pullman.

BLABLACAR: Trova il passaggio in macchina che fa per te oppure offri i tuoi posti liberi in auto! Condividi spese di benzina e pedaggio e riduci le emissioni di CO2!

RIDEMOVI: La più grande flotta di biciclette, e-bike e e-scooter disponibile in più di 24 città europee! Muoviti in modo veloce, economico e soprattutto sostenibile!

La raccolta differenziata non va in vacanza, o meglio, verrà in vacanza con te!

JUNKER: l’app perfetta che aiuta a gestire i rifiuti in modo facile e intuitivo. Una volta aperta l’app, infatti, sarà sufficiente scannerizzare il codice a barre riportato sulla confezione da buttare per capire a quale bidone destinarla. Ma non finisce qui, qualora il proprio comune di appartenenza si sia associato al servizio di Junker, l’app invierà notifiche precise e puntuali relative ai giorni di raccolta dei rifiuti: sbagliare sarà davvero molto difficile e il Pianeta ringrazierà!

Prendi quindi il tuo smartphone e preparati a scoprire come diventare un viaggiatore, e più in generale un abitante della terra, sostenibile, una scelta alla volta! Noi di IGL siamo con te!

 

BUONE VACANZE SOSTENIBILI!

Quando i giochi si fanno green le Olimpiadi possono iniziare

Quando i giochi si fanno green le Olimpiadi possono iniziare

Con la scoperta, nel corso dell’Ottocento, delle rovine dell’antica città di Olimpia si rinnovò l’interesse per lo spirito dei Giochi dell’antichità. Fu Pierre de Coubertin, pedagogista e sociologo, che li ripropose, come strumento di pace tra i popoli. Nel 1894 si stabilì che i primi Giochi olimpici dell’Era moderna si sarebbero svolti ad Atene, due anni dopo. Vi parteciparono 250 atleti in rappresentanza di 13 dei 21 paesi che avevano inizialmente aderito all’iniziativa. I Greci proposero Atene quale sede permanente, ma il CIO (Comité International Olympique) ritenne invece più opportuno che ogni edizione fosse ospitata da un paese diverso, proprio per sottolineare il carattere universale dell’iniziativa.

Ma veniamo al presente, le Olimpiadi di luglio secondo la Francia saranno “i Giochi più verdi di sempre”: l’obiettivo è dimezzare l’impronta di carbonio di dieci anni fa passando dalla media di 3,5 milioni di tonnellate di CO2 di Londra 2012 e Rio 2016 ad “appena” 1,75 milioni di tonnellate. Per riuscirci i francesi hanno puntato su due aspetti generali: non realizzare troppe nuove strutture, usando il 95% degli impianti già esistenti, e su una edilizia basata su materiali meno impattanti e trasportati per esempio su fiume (come la Senna) anziché su strada.

Parigi, “città dei 15 minuti”, oggi sempre più ciclabile e pedonale e meno avvezza a suv e auto, capace di guardare sempre avanti in tema di sostenibilità ambientale, intende cavalcare a pieno questa sfida per mostrare che sì, dei Giochi “più verdi” si possono fare.

I sistemi per riuscire a essere meno impattanti passano da strutture in legno e a basse emissioni di carbonio, come il nuovo centro acquatico, a impianti che guardano al futuro. Per esempio, ripulire la Senna per le gare di triathlon, in modo che un domani il fiume pulito e sicuro sia fruibile per i residenti. Oppure la creazione del nuovo quartiere ecologico situato a Pleyel-Bords de Seine che come hanno spiegato gli organizzatori “alla fine dei Giochi del 2024 diventerà un quartiere ecologico di nuova generazione con 3.500 unità abitative, situato nel cuore di un ambiente paesaggistico qualificato che irrigherà lo sviluppo urbano della Seine-Saint- Regione di Denis”.

Poi le politiche di trasporto: ridurre i tempi di viaggio per gli atleti, in modo da raggiungere in meno di mezz’ora i luoghi per le gare su mezzi di trasporto ecologici.

Punto saliente delle Olimpiadi che vogliono brillare di verde è anche la scelta di non costruire nuove e gigantesche strutture che tra uso di calcestruzzo e combustibili fossili sono estremamente nocive per l’ambiente. Verranno infatti usati impianti solo riammodernati, con una particolare attenzione ai dettagli: persino le stoviglie saranno senza loghi, in modo da essere poi riusate. 

La sfida più ardua resta però quella dell’aria condizionata. Il Villaggio Olimpico è stato costruito, tramite pannelli isolanti, tende ad alta prestazione e impianti sotto pavimento collegati a centrali geotermiche, in modo da essere funzionale nel garantire temperature limitate senza l’uso di elettricità per l’aria condizionata. Una questione che ha fatto discutere: diversi atleti si sono detti preoccupati, per il caldo, in vista delle gare, tanto che certe federazioni hanno ipotizzato di noleggiare ventilatori e condizionatori portatili. Soltanto fra pochi giorni riusciremo a capire se il metodo usato dai francesi per tenere “fresche” le strutture del villaggio funzionerà o meno: in caso di vittoria, come per tutte le altre innovazioni, la scelta fungerà da apripista per i futuri Giochi.

Poco si potrà fare però per il problema dell’afflusso di persone, molte delle quali arriveranno tramite aerei dall’altra parte del mondo, a Parigi. La questione dei viaggi internazionali ha portato analisti e ambientalisti a suggerire di reinventare in futuro i Giochi, dividendo i diversi sport in alcune città del mondo e aumentando la copertura mediatica, in modo da evitare le emissioni legate ai voli intercontinentali.

Nel frattempo, però i Giochi 2024 di Parigi dovranno dimostrare, anche nella “vecchia formula”, di poter essere sempre meno impattanti per l’ambiente e per quella crisi del clima che, proprio nella capitale francese nel 2015 è stata al centro dei fondamentali Accordi di Parigi per tentare di limitare, tutti insieme, l’avanzata del riscaldamento globale. 

C’era una volta il Patto verde che voleva salvare il mondo

C’era una volta il Patto verde che voleva salvare il mondo

“Il prato è verde più verde più verde, sempre più verde, il cielo è bluuuu…” cantava Ghali a Sanremo lo scorso inverno, sposando l’augurio di tutti i cittadini del mondo, in questi tempi bui in tema di ecologia.

Perché “C’era una volta il Patto verde che voleva salvare il mondo”, così come lo immaginava nel dicembre 2019 la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen: il Green Deal doveva essere il grande faro da seguire per la transizione ecologica, «il nostro uomo sulla Luna» diceva.

Ammettiamolo, il tema di questo articolo è ostico, e spesso ciò che è complicato viene messo da parte dal lettore medio, specialmente in estate. Ma sforziamoci un po’, me compreso, perché l’argomento è fondamentale per la vita di ognuno di noi. 

Allora cominciamo dall’inizio: Il Patto Verde Europeo (o Green Deal europeo) è un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione Europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050

Presentato nel 2020, non è altro che un piano di valutazione d’impatto per innalzare ad almeno il 50% l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’Unione Europea entro il 2030 e verso il 55% rispetto ai livelli del 1990.  L’obiettivo è la trasformazione dell’UE in una società equa e prospera con un’economia moderna e competitiva. Il pacchetto comprende iniziative riguardanti clima, ambiente, energia, trasporti, industria, agricoltura e finanza sostenibile, tutti settori fortemente interconnessi. E consiste in una serie di proposte volte a rivedere la legislazione in materia di clima, energia e trasporti e a mettere in atto nuove iniziative legislative per allineare la legislazione dell’UE ai suoi obiettivi climatici.

Ma alla luce dei risultati delle elezioni europee del 9 giugno cosa ne sarà del Green Deal? È quello che si stanno chiedendo in molti tra esperti, attivisti e cittadini. 

Noi di IGL, come ormai sapete, siamo e rimarremo sempre dalla parte dell’ambiente. Ci auspichiamo quindi che l’obiettivo di raggiungere la suddetta neutralità climatica venga raggiunto nel più breve tempo possibile.

C’è bisogno sì dell’impegno di tutti noi, ma il singolo cittadino può fare ben poco con solo le proprie forze, ci sarà bisogno di più protagonismo degli Stati membri e delle istituzioni che accompagnino la trasformazione dei nostri sistemi energetici. 

Buona fortuna, caro vecchio pianeta Terra, ne avrai davvero bisogno negli anni a venire!

Noi di IGL, ce la metteremo tutta a darti una mano!

Siamo noi i campioni dell’Europa Sostenibile 2024!

Siamo noi i campioni dell’Europa Sostenibile 2024!

I Campionati Europei di calcio sono cominciati da due settimane, ma è da adesso che si comincia a fare sul serio. Gli Azzurri sono i campioni in carica, devono difendere il titolo conquistato 3 anni fa. Tutti facciamo il tifo per l’Italia, perché in fondo il calcio durante queste manifestazioni mette d’accordo tutti o quasi, aldilà dei colori delle squadre per le quali normalmente tifiamo: se gioca l’Italia torniamo ad essere italiani veri, “alla Toto Cutugno”.

Ma la domanda chiave è un’altra, almeno per noi di IGL: saremo anche campioni di sostenibilità?

Mettere in piedi un Europeo, con tantissime squadre provenienti da tutta Europa, e quindi una quantità esorbitante di partite da giocare, lo sappiamo, non dev’essere per niente facile. L’Uefa, assieme alla Germania, compagine che organizza il torneo, ha tanto da fare affinché tutto vada per il meglio. “Vogliamo che questo sia il torneo di calcio più sostenibile di sempre” affermano i dirigenti tedeschi e quelli dell’Uefa.

E allora vediamo nel dettaglio quali sono gli intenti.

  • Richiesta di un grande impegno da parte di tutti gli stakeholder (federazioni nazionali, giocatori, tifosi, città ospitanti, autorità locali e partner) per creare un impatto collettivo.
  • Super attenzione a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della sostenibilità sociale e ambientale, grazie a campagne e iniziative durante tutta la durata del torneo.
  • Grande impegno nel provare a ridurre l’impronta di carbonio del torneo attraverso un calendario delle partite per cluster geografici e soluzioni di mobilità intelligente.
  • Inoltre, l’assunzione della responsabilità per le emissioni di carbonio inevitabili creando un fondo per il clima, che finanzierà progetti ambientali gestiti da società calcistiche amatoriali in Germania. 
  • Per quanto riguarda gli stadi e le strutture di EURO 2024 sono stati progettati tenendo conto della sostenibilità, massimizzando l’efficienza nel consumo di energia e acqua
  • In tema di Economia circolare, ci sarà una gestione della produzione di rifiuti in tutti e dieci gli stadi attraverso il principio delle 4R: riutilizzare, ridurre, riciclare e recuperare (i rifiuti). 
  • In linea con la dichiarazione dei diritti umani, EURO 2024 metterà in pratica tutta una serie completa di misure progettate per garantire il benessere e la sicurezza di tutti i partecipanti e degli spettatori.

Insomma, EURO 2024, sembra essere davvero un torneo per tutti, lavorando con le città ospitanti, gli stadi e i partner su diverse misure di accessibilità per garantire che il torneo offra un ambiente accogliente per chiunque.  Con il programma FootbALL, poi, lo sport verrà “sfruttato” come catalizzatore per la promozione di un cambiamento positivo nella società. Il messaggio è semplice ma significativo: nel calcio, tutti sono benvenuti. Con questo concetto olistico l’idea è quella di contribuire al successo di EURO 2024 e porre un’ulteriore pietra miliare sulla nostra missione di sostenibilità per ispirare, attivare e accelerare l’azione collettiva a sostegno della sostenibilità sociale e ambientale all’interno del calcio europeo.

E che vinca il migliore… cioè l’Italia!

Funghi trifolati per lei? No grazie, li uso per il packaging

Funghi trifolati per lei? No grazie, li uso per il packaging

Il settore del packaging si trova in un momento cruciale, spinto dalla necessità di trasformare radicalmente la propria impronta ambientale per rispondere alle sfide della sostenibilità globale. L’obiettivo è quello di creare modelli sostenibili di produzione e consumo nel mondo degli imballaggi, adottando soluzioni che riducano l’impatto ambientale senza compromettere l’efficacia dei prodotti.

Oggigiorno, i packaging utilizzati nei più vasti settori, rappresentano ormai un pilastro fondamentale per l’economia globale, ma la loro produzione e gestione hanno contribuito significativamente all’inquinamento e alla riduzione di risorse

Basti pensare alla plastica, usata per molto tempo senza regole che ne indicassero limiti e indicazioni di utilizzo e smaltimento. 

La Commissione Europea ha proposto piani ambiziosi per diminuire drasticamente i rifiuti di imballaggio, con l’obiettivo di ridurne la produzione pro capite di plastica entro il 2040, incentivando riutilizzo e riciclo.

Nel panorama attuale, fortunatamente, esistono già numerose soluzioni che contemplano l’uso di materiali compostabili, biodegradabili, rispettosi dell’ambiente. Basti pensare allo specifico settore del foodpackaging, dove si è puntato sempre più sull’eliminazione del superfluo, creando confezioni più leggere, sostituendo o eliminando del tutto la plastica in favore del riciclo, del recupero e della riduzione delle emissioni.

Gli ultimi due anni c’è stato un particolare fervore di idee e soluzioni innovative, che potrebbero ridefinire il futuro del packaging sostenibile grazie all’uso di materiali alternativi.

Per esempio?

  • Alga-based packaging: realizzati con alghe biodegradabili, offrono un’alternativa ecologica e compostabile rispetto ai materiali tradizionali. Gli imballaggi realizzati a base di alghe usano una materia totalmente naturale e molto versatile. 
  • Imballaggi idrosolubili: si dissolvono a contatto con l’acqua ma garantiscono ai prodotti la corretta protezione e, ovviamente, consentono di ridurre drasticamente i rifiuti dopo l’uso. 
  • Stampa 3D per imballaggi: grazie a questa tecnologia, l’imballaggio può essere stampato completamente o parzialmente intorno al prodotto, in modo da utilizzare solo il materiale necessario e ridurre al minimo l’uso della plastica, adattandosi alle forme specifiche dei prodotti.
  • Packaging basati su micelio di funghi: sfruttano il micelio, cioè la radice dei funghi, come collante naturale per aggregare scarti del settore agroalimentare e trasformarli in un materiale ignifugo, fonoassorbente, resistente agli urti e impermeabile da usare negli imballaggi, soprattutto per proteggere prodotti preziosi come quelli del luxury e del design. Alla fine del suo ciclo di vita, l’imballaggio viene smaltito nell’umido o come concime per la coltivazione.
  • Carta d’ostrica: La carta d’ostrica è ottenuta da residui di scarto del processo di produzione della pelle.

 

  • Packaging piantabile: la carta da seme completamente biodegradabile viene creata utilizzando semi selvatici; quando l’imballaggio raggiunge la fine del suo ciclo di vita, può essere piantato per far crescere nuova vita.

Come vedete, il futuro del packaging si sta trasformando attraverso innovazione e impegno per un’economia circolare.

Le aziende stanno investendo sempre più risorse nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni sostenibili per ridurre l’impatto ambientale del packaging, rispondendo alla crescente domanda di soluzioni eco-friendly da parte dei consumatori. 

Con un approccio collettivo e creativo, il settore del packaging sta aprendo la strada verso un futuro sostenibile e responsabile…Ma ancora molto resta da fare!

Continua a seguirci, ne abbiamo ancora delle belle da raccontarti.

Italia Gas e Luce e la sostenibilità, sempre mano nella mano.

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