Corridoi ecologici: strade verdi per un pianeta più sano

Corridoi ecologici: strade verdi per un pianeta più sano

Hai mai sentito parlare dei corridoi ecologici? No, non si tratta di autostrade riservate a veicoli elettrici o piste ciclabili immerse nel verde (anche se suonano fantastiche, giusto?). I corridoi ecologici sono qualcosa di molto più speciale: sono “strade” pensate per la fauna selvatica. Sì, hai capito bene! Questi percorsi verdi sono progettati per consentire agli animali di muoversi liberamente tra habitat separati e, fidati, sono fondamentali per la salute del nostro pianeta. 

Che cosa sono i corridoi ecologici? 

Immagina un puzzle ecologico composto da diversi ecosistemi: foreste, prati, montagne, fiumi. Ora pensa a cosa accade quando pezzi di questo puzzle vengono staccati o isolati a causa di strade, edifici e altri sviluppi umani. Gli animali restano intrappolati in piccole “isole” di habitat, rendendo difficile trovare cibo, accoppiarsi o migrare. Qui entrano in gioco i corridoi ecologici. Questi collegamenti verdi aiutano a ricostruire quel puzzle, permettendo agli animali di spostarsi liberamente e mantenendo gli ecosistemi sani e vitali. 

 

Perché sono così importanti? 

La natura non conosce confini. Gli animali hanno bisogno di muoversi, di attraversare diverse aree per nutrirsi, riprodursi e, a volte, semplicemente per sopravvivere. Senza corridoi ecologici, molti animali rischiano di rimanere isolati, il che può portare a problemi di riproduzione (come la consanguineità) e, in ultima analisi, all’estinzione. Non è solo una questione di “proteggere i nostri amici animali” – anche se questa dovrebbe già essere una motivazione sufficiente – ma anche di salvaguardare la biodiversità. Gli ecosistemi sani e diversificati sono cruciali per la nostra stessa sopravvivenza: regolano il clima, purificano l’acqua e l’aria, e sostengono la produzione di cibo. 

 

Esempi di corridoi ecologici in Italia e in Europa 

L’Italia e l’Europa stanno facendo passi avanti nella creazione di corridoi ecologici per aiutare la fauna selvatica. Dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove vengono creati passaggi per i lupi e i cervi, fino ai grandi corridoi che attraversano le Alpi e collegano Francia, Svizzera e Italia, stiamo vedendo una crescita di queste “autostrade per animali“. Ad esempio, il corridoio ecologico delle Alpi è uno dei progetti più ambiziosi: un sistema di collegamento che punta a proteggere diverse specie, consentendo loro di migrare e spostarsi in sicurezza tra diverse aree montuose. 

Un esempio affascinante è l’European Green Belt, un lunghissimo corridoio ecologico nato lungo le ex zone di confine della vecchia Cortina di Ferro, che un tempo divideva l’Europa in due blocchi. Questo corridoio si estende per ben 12.500 chilometri, dal Mare di Barents al confine tra Russia e Norvegia, lungo la costa baltica, attraversando l’Europa centrale e i Balcani, fino al Mar Nero. Queste aree, lasciate allo stato naturale per quasi quarant’anni dopo la fine della Guerra Fredda, hanno creato una rete unica di biodiversità di straordinaria importanza. Oggi, il Green Belt non è solo un corridoio di biodiversità, ma anche un “paesaggio della memoria” che racconta una parte significativa della nostra storia, trasformando un confine un tempo rigido in una connessione verde che unisce popoli e ambienti naturali. 

 

Come i corridoi ecologici possono combattere il cambiamento climatico 

I corridoi ecologici non solo proteggono gli animali, ma sono anche uno strumento efficace nella lotta contro il cambiamento climatico. Gli ecosistemi ben collegati sono più resilienti agli shock ambientali. Pensa a una foresta ben collegata attraverso un corridoio ecologico: può adattarsi meglio ai cambiamenti delle temperature e alle nuove condizioni climatiche, contribuendo a mantenere l’equilibrio naturale. Inoltre, collegare diversi habitat aiuta a mantenere una maggiore varietà di specie, che a sua volta rende gli ecosistemi più robusti. 

 

Ora che sai quanto siano cruciali i corridoi ecologici, potresti chiederti: “Cosa posso fare io per aiutare?” Beh, molto! Puoi sostenere le organizzazioni che lavorano per la creazione e la manutenzione di questi corridoi, partecipare a campagne di sensibilizzazione, o persino trasformare il tuo giardino in un piccolo corridoio ecologico locale, piantando alberi e fiori che attraggano la fauna locale. 

In definitiva, i corridoi ecologici sono un esempio di come possiamo vivere in armonia con la natura, non ostacolarla. Quando pensiamo al futuro del nostro pianeta, è essenziale immaginarlo come un luogo di connessione, non di separazione. Quindi, perché non iniziare con un piccolo passo, o meglio, un piccolo corridoio verde? 

Funghi trifolati per lei? No grazie, li uso per il packaging

Funghi trifolati per lei? No grazie, li uso per il packaging

Il settore del packaging si trova in un momento cruciale, spinto dalla necessità di trasformare radicalmente la propria impronta ambientale per rispondere alle sfide della sostenibilità globale. L’obiettivo è quello di creare modelli sostenibili di produzione e consumo nel mondo degli imballaggi, adottando soluzioni che riducano l’impatto ambientale senza compromettere l’efficacia dei prodotti.

Oggigiorno, i packaging utilizzati nei più vasti settori, rappresentano ormai un pilastro fondamentale per l’economia globale, ma la loro produzione e gestione hanno contribuito significativamente all’inquinamento e alla riduzione di risorse

Basti pensare alla plastica, usata per molto tempo senza regole che ne indicassero limiti e indicazioni di utilizzo e smaltimento. 

La Commissione Europea ha proposto piani ambiziosi per diminuire drasticamente i rifiuti di imballaggio, con l’obiettivo di ridurne la produzione pro capite di plastica entro il 2040, incentivando riutilizzo e riciclo.

Nel panorama attuale, fortunatamente, esistono già numerose soluzioni che contemplano l’uso di materiali compostabili, biodegradabili, rispettosi dell’ambiente. Basti pensare allo specifico settore del foodpackaging, dove si è puntato sempre più sull’eliminazione del superfluo, creando confezioni più leggere, sostituendo o eliminando del tutto la plastica in favore del riciclo, del recupero e della riduzione delle emissioni.

Gli ultimi due anni c’è stato un particolare fervore di idee e soluzioni innovative, che potrebbero ridefinire il futuro del packaging sostenibile grazie all’uso di materiali alternativi.

Per esempio?

  • Alga-based packaging: realizzati con alghe biodegradabili, offrono un’alternativa ecologica e compostabile rispetto ai materiali tradizionali. Gli imballaggi realizzati a base di alghe usano una materia totalmente naturale e molto versatile. 
  • Imballaggi idrosolubili: si dissolvono a contatto con l’acqua ma garantiscono ai prodotti la corretta protezione e, ovviamente, consentono di ridurre drasticamente i rifiuti dopo l’uso. 
  • Stampa 3D per imballaggi: grazie a questa tecnologia, l’imballaggio può essere stampato completamente o parzialmente intorno al prodotto, in modo da utilizzare solo il materiale necessario e ridurre al minimo l’uso della plastica, adattandosi alle forme specifiche dei prodotti.
  • Packaging basati su micelio di funghi: sfruttano il micelio, cioè la radice dei funghi, come collante naturale per aggregare scarti del settore agroalimentare e trasformarli in un materiale ignifugo, fonoassorbente, resistente agli urti e impermeabile da usare negli imballaggi, soprattutto per proteggere prodotti preziosi come quelli del luxury e del design. Alla fine del suo ciclo di vita, l’imballaggio viene smaltito nell’umido o come concime per la coltivazione.
  • Carta d’ostrica: La carta d’ostrica è ottenuta da residui di scarto del processo di produzione della pelle.

 

  • Packaging piantabile: la carta da seme completamente biodegradabile viene creata utilizzando semi selvatici; quando l’imballaggio raggiunge la fine del suo ciclo di vita, può essere piantato per far crescere nuova vita.

Come vedete, il futuro del packaging si sta trasformando attraverso innovazione e impegno per un’economia circolare.

Le aziende stanno investendo sempre più risorse nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni sostenibili per ridurre l’impatto ambientale del packaging, rispondendo alla crescente domanda di soluzioni eco-friendly da parte dei consumatori. 

Con un approccio collettivo e creativo, il settore del packaging sta aprendo la strada verso un futuro sostenibile e responsabile…Ma ancora molto resta da fare!

Continua a seguirci, ne abbiamo ancora delle belle da raccontarti.

Italia Gas e Luce e la sostenibilità, sempre mano nella mano.

La curiosità uccise il gatto, ma non l’ecologia

La curiosità uccise il gatto, ma non l’ecologia

Come ci piace fare ogni tanto, cerchiamo di andare a scovare curiosità green divertenti, ma anche utili. Perché diciamoci la verità, tante volte le buone intenzioni non portano sempre ad un comportamento corretto. Un po’ la stanchezza, un po’ il poco tempo a disposizione, un po’ il “tanto che cambia?!”, insomma finiamo per dimenticarci di essere persone civili e rispettose dell’ambiente.

Ma c’è il vostro Magazine di IGL che vi riporta sulla retta via e vi fa risuonare in testa le svegliette ecologiche.

Driiinnn!

Lo sapevate che la maggior parte degli elettrodomestici consuma energia anche quando è in stand-by? Probabilmente no. Negli Stati Uniti, secondo gli ultimi studi, gli apparecchi elettronici in stand-by consumano più energia di quanta ne riescano a produrre tutti gli impianti fotovoltaici del paese. Il consiglio valido in generale, per tutti gli apparecchi elettrici, è evitare lo stand-by, ricorrere alle multi-prese e utilizzare un wattmetro che ci aiuti a capire quali sono gli apparecchi energivori, prestando loro maggiore attenzione. Il frigorifero è in prima posizione in quanto a consumo, ma di certo quello non si può spegnere!

Driiinnn!

Lo sapevate che si può produrre energia anche dalla spazzatura? Questa non è male, approfondiamo!

È proprio dagli scarti che viene rilasciato il metano, un gas naturale, il quale, essendo un gas serra, può essere utilizzato per la produzione di energia, ed è un ottimo modo per evitare che venga immesso nell’ambiente. Attraverso le nuove tecnologie di cui sono dotati gli impianti di ultima generazione, 4 tonnellate di spazzatura sono in grado di sprigionare l’energia di una tonnellata di petrolio, 1,5 tonnellate di carbone o 5 di legno. Gli inceneritori di seconda generazione, anche noti come termo-valorizzatori, oltre a bruciare i rifiuti recuperano il calore sviluppato durante la combustione e lo riutilizzano per produrre vapore; quest’ultimo, a sua volta, viene convogliato e sfruttato per produrre energia elettrica o calore tramite il teleriscaldamento.
Un bene per il pianeta, un grosso vantaggio anche per noi!

DRIIINNN!

Lo sapevate che la Norvegia ottiene circa il 99% di tutta l’energia elettrica di cui necessita dall’acqua? In questo modo guadagna il primato di paese in cui l’energia idroelettrica è più efficiente. Grazie all’abbondanza di riserve d’acqua e di salti, la nazione ha potuto dotarsi di ben 31GW di potenza installata idroelettrica in grado di produrre ogni anno 144TWh di energia, pari a circa la metà del fabbisogno italiano.

Inoltre, in Norvegia l’acqua occupa circa il 5,05% della superficie totale. Questa frazione può sembrare insignificante, fino a quando non si scopre che la Norvegia ha la seconda più grande percentuale di acqua rispetto alla terra a livello globale, dietro solo al Canada con l’8,93%. In più, tra i corpi idrici ci sono i fiordi norvegesi. Con oltre 1.000 fiordi che attraversano il Paese, la Norvegia è il Paese che ospita il maggior numero di fiordi al mondo. Con questa risorsa idrica viva e attiva a disposizione del Paese, la Norvegia si vanta di essere la nazione europea con la più alta capacità idroelettrica.

Che ne dite? Vi sono piaciute?

Se ne volete altre, scrivetelo nei commenti. Chiedete e vi sarà dato. Come sempre: IGL, dalla parte del cliente.

Al prossimo articolo!

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