Oops you did it again, Banksy

Oops you did it again, Banksy

“Oops… i did it again” cantava Britney Spears in una sua celebre canzone dei primi anni 2000. Ed è quello che ci viene in mente ogniqualvolta, letteralmente dal nulla, appare una nuova opera di Banksy, il celebre e anonimo street artist.

Di cosa si tratta questa volta?

Un nuovo murale, apparso nel cuore di Finsbury Park, quartiere multiculturale a nord di Londra, nella notte tra domenica 17 e lunedì 18 marzo. La paternità dell’opera è stata rivendicata nella giornata di lunedì dallo stesso Banksy,  attraverso la pubblicazione dell’immagine sul suo profilo Instagram.

Si tratta di un murale posizionato strategicamente su muro bianco di un edificio, posto dietro ad un albero, che raffigura una donna a grandezza naturale, realizzata nello stile stencil classico di Banksy, che tiene in mano un tubo a pressione con cui ha appena spruzzato vernice verde sulla parete del palazzo. Con l’albero in primo piano e centrato sulla parete, la vernice simula il fogliame della pianta, che è stata potata ed è quindi spoglia, e che ora sembra riprendere vita.

Nel giorno di San Patrizio, l’artista da sempre attento ai dettagli, ha usato esattamente la stessa tonalità di verde che l’Islington Council usa per i suoi cartelli stradali per ridare vita, sebbene in un modo evidentemente falso e sintetico, a un albero morente.

Lunedì mattina, numerosi residenti del quartiere si sono riuniti per ammirare l’opera d’arte ed esprimere il loro orgoglio e la loro felicità per la scelta dell’artista di posizionare la sua opera proprio nel loro quartiere.

Banksy da sempre utilizza l’arte come elemento di critica e riflessione. In questo caso, l’opera può essere interpretata come una critica alla progressiva perdita di spazi verdi nelle aree urbane e alla conseguente diminuzione della biodiversità.

Questo gesto simbolico riflette una presa di posizione sull’importanza di preservare e valorizzare il nostro ambiente naturale, anche nei contesti urbani più grigi, popolari e trascurati​​.

L’albero, elemento centrale e musa ispiratrice dell’opera, simboleggia la resistenza della natura in città, anche quando quest’ultima sembra essere in declino o trascurata. Il gesto di “ridare vita” all’albero con la vernice verde rappresenta metaforicamente la necessità di un intervento umano consapevole per preservare e rinvigorire gli spazi naturali urbani. Il messaggio è chiaro: la natura è in difficoltà e spetta a noi aiutarla a rigenerarsi.

Anche quest’ultima opera di Banksy offre, dunque, uno spunto di riflessione importante sull’impatto dell’urbanizzazione sull’ambiente e sulla responsabilità collettiva di prendersi cura degli spazi verdi urbani. In un’epoca di crescente consapevolezza ecologista, l’arte assume un ruolo cruciale nel comunicare messaggi urgenti e stimolare un dibattito pubblico su come si possa e si debba lavorare per un futuro più verde e sostenibile.

A noi di Italia Gas e Luce piace sia l’arte che l’ecologia, lo sapete bene. Quindi il messaggio che vogliamo far arrivare a Banksy, è che nel caso in cui volesse creare un’opera sulla facciata della nostra azienda a Lido di Camaiore, noi siamo a sua completa disposizione. Anche se è già molto bella così.

Intervista a Lady Be: tra arte e green

Intervista a Lady Be: tra arte e green

Lady Be è l’artista pavese sui generis che realizza opere d’arte contemporanea attraverso l’unione di oggetti e materiali di scarto con una particolare attenzione al riciclo e quindi prediligendo l’utilizzo della plastica in tutte le sue forme.  Noi di Italia Gas e Luce siamo rimasti molto colpiti dalla sua forte personalità e dalla spiccata volontà di trasmettere un messaggio, che come sapete, è decisamente affine al nostro: la sostenibilità, il riciclo e l’energia rinnovabile sono i punti di partenza per costruire una green community sempre più ampia che contribuisca alla salvaguardia del nostro pianeta. Qui sotto la nostra intervista a Lady Be, che ringraziamo per la disponibilità e la gentilezza che ha mostrato nei nostri confronti.  

 

Ciao Letizia! Ormai tutti ti conoscono come Lady Be; possiamo chiederti come nasce questo pseudonimo/nome d’arte?

Ciao a tutti! In realtà la risposta è molto semplice. Sono un’appassionata di musica e degli eterni Beatles. La canzone “Let it be” è, ora più che mai, una delle colonne sonore della mia vita. In più, la ricerca di un appellativo che fosse corto, internazionale, Pop e perché no, anche smart e moderno mi ha convinta che Lady Be fosse la scelta perfetta.

Opera I Beatles dell'artista LDY bE
I Beatles realizzati da Lady Be

 

Concordiamo, ci piace molto il tuo nome! Quali sono quindi i soggetti prevalenti all’interno delle opere di Lady Be? Possiamo parlare di “mosaici contemporanei” e di “ready made”?

I soggetti delle mie opere sono solitamente ritratti, volti iconici ma mi occupo anche di immagini e loghi aziendali. Sì certo possiamo parlare di ready made anzi grazie per aver pensato a questo, era da molto che non mi attribuivano questa tecnica/corrente artistica ; del resto, anche se con qualche modifica, utilizzo oggetti che provengono dal quotidiano per creare le mie opere. 

Performance artistica di Lady Be
Lady Be alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a ROma durante la creazione dell'opera "Logo Rebus IBM"

C’è una data o un evento particolare che ti ha spinto ad intraprendere la tua arte?

Niente succede per caso giusto? Ecco, anche per me è stato così. Nel 2009, anno in cui ho realizzato la mia prima opera, mai avrei pensato di “tuffarmi” nel mondo dell’arte contemporanea da protagonista. La mia prima opera nasce dall’idea di creare un “mio diario dei ricordi”. Ho utilizzato esclusivamente oggetti personali, giochi di quando ero bambina e tutto ciò che per me aveva il valore di “ricordo”. Assemblando, o per meglio dire “dipingendo con gli oggetti”, ho creato il volto iconico di Marylin Monroe sulla scia delle serigrafie dell’artista più famoso della Pop Art americana Andy Warhol.

Prima opera dell'artista Lady Be
La prima opera realizzata da Lady Be nel 2009: "Marylin Monroe".

E dopo cosa è successo?

Sicuramente ho incontrato le persone giuste che sono state in grado di apprezzare il mio stile originale e molto personale e hanno condiviso la mia idea di trasmettere un messaggio sul riciclo. Sono stata incoraggiata ed è così che nel 2010 ho esposto alla Biennale di Lecce ed è iniziato il mio viaggio artistico che mi ha portata poco dopo a Parigi e ad Amsterdam. Ero riuscita ad aprire anche la finestra sull’ “internazionale”.   

Oggi dove si possono ammirare le tue opere? Hai attive delle mostre permanenti o in programma per questo 2023?

Al momento è attiva una mostra permanente all’Aeroporto di Milano Malpensa, dedicata ai passeggeri e situata al Terminal 1. Sempre a Milano, dal 31 marzo al 13 aprile, esporrò nella zona di Brera, più precisamente nell’ex studio dell’artista (conosciuto per le sue opere provocatorie) Piero Manzoni. Successivamente verrà presentata a Vienna la mia mostra personale “Recycled Art” dal 22 aprile al 14 maggio.

Prima opera di Lady Be alla Biennale di Lecce
Lady Be a 19 anni durante la prima esposizione alla Biennale di Lecce con la sua prima opera realizzata.

Un’artista internazionale davvero! Quali sono gli oggetti che impieghi maggiormente per la tua arte? E quali sono invece gli oggetti più insoliti o “strani” che hai incluso nelle tue opere?

Nelle mie opere sono presenti piccoli pezzi di plastica, giocattoli e molto materiale riciclato. Mi piace l’idea di riuscire a donare una seconda vita agli oggetti e ai ricordi della collettività. Adoro passeggiare sulle spiagge alla ricerca di “sostanza” e di ricordi. Difatti è la collettività che crea l’opera d’arte e sui litorali si può trovare veramente di tutto, gli oggetti più insoliti provengono proprio da qui: giochi particolari e oggetti da collezione. Una volta ho trovato dei bigodini vintage e vi assicuro che non è stato così immediato il riconoscimento!

materiali per le opere di lady be
Due dei tantissimi contenitori che Lady Be ha nel suo atelier per realizzare le sue opere con tutto il materiale suddiviso per colore.

Qual è il rapporto tra la tua arte e l’ambiente?

La mia arte non nasce solo come forma creativa ma vuole essere soprattutto una presa di coscienza sul tema della sostenibilità e sul riciclo in un mondo che lotta continuamente contro la tendenza al consumismo, allo spreco e all’accumulo di oggetti di difficile smaltimento. Ho avuto la fortuna di crescere ricevendo una buona educazione, molto attenta allo spreco. Nel corso degli anni ho avuto anche modo di attuare molte performance dal vivo ed il pubblico “giovanissimo” è quello che mi ha regalato le maggiori soddisfazioni. Credo che riuscire a comunicare e lanciare un messaggio forte come il mio attraverso l’arte sia, per quanto impegnativo, qualcosa di straordinario.

Opera "Puliamo il Mondo" , un soggetto d’invenzione realizzato a Bergamo in diretta tv, con oggetti di plastica di recupero raccolti anche dai volontari Legambiente, realtà con cui l’artista collabora da diversi anni; l’intera creazione dell’opera è stata trasmessa su Rai 3 Domenica 27 Settembre 2020. L’opera è stata realizzata per celebrare la forza degli abitanti Bergamaschi che hanno dovuto per primi affrontare l’emergenza Covid nel 2020. Rappresenta un volto umano con il pianeta come testa, la bocca ingerisce il mare di plastica, a voler dire quanto il problema dell’inquinamento sia globale e inquinare il mondo significa fare del male a noi stessi, pensando come possibile conseguenza anche a problemi globali come la diffusione di pandemie.

Sei attiva sui social? Dove possono seguirti i nostri lettori?

Sul mio sito www.ladybeart.com, nella sezione gallery è possibile vedere tutte le opere che ho realizzato, mentre nella sezione News & Events è possibile vedere le prossime mostre e tenersi aggiornati sugli eventi che mi vedono protagonista. Consiglio di consultare il sito dal computer, per vedere tutti i contenuti con più tranquillità. È possibile seguirmi su Instagram @letizialadybe , su Facebook Lady Be e su LinkedIn Letizia Lanzarotti.

Oppure contattarmi per qualsiasi richiesta alla mail [email protected]. Chi lo desidera, può contattarmi per spedirmi il materiale che non serve più: verrà trasformato in opere d’arte.

Un’ultima domanda: quali sono i propositi di Lady Be per questo 2023?

I propositi sono molti, sono delle sfide non sempre facili da realizzare; vi invito a seguirmi per scoprire se, durante l’anno, riuscirò a realizzarli!

Vado in ordine cronologico:

1 – Essendo appassionata di musica, inviare una mia opera a Sanremo, nell’ambito del Festival, in modo da  portare il tema della sostenibilità nella più importante kermesse musicale italiana.

2- Esporre al Teatro Ariston di Sanremo.

3- Organizzare e predisporre una esposizione a New York.

4- Collaborare con Italia Gas e Luce, azienda totalmente green, che fornisce soltanto energia non derivante da carboni fossili; una realtà con cui condivido pienamente gli ideali di sostenibilità.

5- Continuare a portare la mia arte in  mezzo alla gente, in luoghi non prettamente nati per le esposizioni artistiche.

Tanti e bellissimi propositi Letizia! Ci auguriamo davvero che tu riesca a realizzare tutti i tuoi sogni/obiettivi per questo 2023! Per noi hai tutte le carte in regola. Ti ringraziamo per averci dedicato il tuo tempo e ti facciamo ancora i nostri complimenti. A prestissimo!

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