La spiaggia è per tutti?

La spiaggia è per tutti?

“La spiaggia è di tutti, e io sono libero di farci quello che voglio”. Questo è stato il pensiero comune della sprovveduta comunità di bagnanti che affollavano le meravigliose spiagge italiane, famose in tutto il mondo, fino a qualche tempo fa, adottando comportamenti decisamente discutibili, non curandosi di lasciare il luogo “come lo avevano trovato”. Per fortuna, si è deciso di combattere la maleducazione imperante, correndo ai ripari con l’obiettivo di salvaguardare l’immenso patrimonio paesaggistico e naturale nel quale noi italiani siamo abituati da sempre ad abitare.

Le pratiche green stanno, finalmente, interessando anche i lidi, compiendo alcune scelte che vanno in un’ottica di maggiore sostenibilità ambientale. Del resto, considerato quanto la Terra ci offre, amarla e rispettarla con pochi e semplici gesti può davvero fare la differenza. A partire dal 2015 Legambiente concede l’ecolabel (ISO 13009) ‘Lidi sostenibili’ alle spiagge che si attengono a determinati principi di sostenibilità. Questi i parametri da rispettare:

 

– Il libero accesso al mare

– La gestione ecosostenibile degli spazi

– La definizione di attività sostenibili

– La salvaguardia della natura

– Il rispetto delle risorse naturali

– La comunicazione della cultura dei luoghi

 

Una spinta ulteriore è arrivata sicuramente anche grazie all’impegno delle associazioni locali e nazionali, prima fra tutte Legambiente, con l’obiettivo di promuovere e far conoscere quegli stabilimenti balneari che coniugano l’offerta turistica con alcune scelte di tutela ambientale, servizi di qualità, offerta di prodotti locali e a chilometro zero, utilizzo di energia rinnovabile e implementazione di sistemi di gestione del ciclo di rifiuti e delle acque. Il progetto si è poi fuso con quello del sito ecospiagge.it, che da quindici anni è impegnato in un’azione di sensibilizzazione rivolta alla promozione delle spiagge e degli stabilimenti balneari italiani che privilegiano la sostenibilità e il basso impatto ambientale.

L’Emilia-Romagna la fa sicuramente da padrona, con il maggior numero di stabilimenti balneari che hanno aderito al progetto e ottenuto la certificazione. Ma alcune best-practice si trovano anche in altre regioni italiane. In Liguria, ad esempio, spiccano i Bagni Mafalda Royal di Varazze che sono stati premiati per una particolare cura delle risorse naturali, lo studio del patrimonio della flora locale e marina, la realizzazione di un orto da mare in verticale e l’uso di olio ligure dop nel ristorante.

Nel Lazio invece, il Lido Idelmery di Arma Di Taggia è stato definito un lido sostenibile grazie all’impegno dei gestori che hanno puntato soprattutto sull’incentivare l’accessibilità e sul potenziamento dei servizi.

Il bagno Sara di Massa è invece una delle eccellenze della Toscana ed ha segnato un record, quello del primo stabilimento balneare italiano ad essere totalmente autosufficiente energeticamente grazie al solare. L’impianto fotovoltaico da 20kW consente infatti di poter fare 240 docce al giorno, usando solo energia pulita.

Le spiagge, sì, sono di tutti, ma solo adottando comportamenti corretti ed educati potremo continuare a godere dei nostri tanto amati luoghi di villeggiatura, visitati da turisti di tutto il mondo. W l’Italia, e chi la ama davvero!

Se son ferie, “ferieranno” green!

Se son ferie, “ferieranno” green!

Per molti, le vacanze sono qualcosa a cui semplicemente non si può rinunciare. Che si tratti di staccare la spina per qualche giorno o di avere finalmente l’opportunità di visitare una destinazione che si sogna da sempre: viaggiare è diventato parte integrante della nostra vita. E ora più che mai, considerando gli ultimi tre anni di pandemia, sentiamo il desiderio di preparare la valigia e partire.

Con l’inizio del mese di giugno possiamo dire che l’esodo dalle città è ufficialmente cominciato. Anche se il vero e proprio “boom” delle vacanze estive risale alla metà del secolo scorso, l’idea della fuga dalla città ha radici ben più antiche. Per la precisione, infatti, sono stati i Romani ad aprire la strada all’amato concetto di vacanza.

Il mondo, però, sta diventando sempre più “eco-consapevole”, e man mano che il cambiamento climatico si presenta più evidente ci ritroviamo a mettere in discussione le nostre scelte anche da questo punto di vista.  Il turismo è la quarta causa di inquinamento ambientale e di produzione di Co2, sia all’interno dell’Ue che altrove. L’industria del turismo, infatti, è stata identificata come un fattore determinante nelle pressioni ambientali; in particolare riguardo la carenza idrica, l’uso del suolo e delle risorse, lo sfruttamento degli habitat costieri, con conseguente perdita di biodiversità.

Questa nuova consapevolezza ha fatto sì che i termini di ricerca “eco-turismo”, “vacanze ecologiche” e “hotel ecologici” abbiano avuto un andamento positivo negli ultimi anni. Insieme ad altre scelte di vita volte alla sostenibilità, questo nuovo tipo di vacanza ha catturato l’attenzione del pubblico e probabilmente diventerà la norma per le generazioni future solitamente più attente all’ambiente.

Il desiderio di viaggiare green è già un trend seguito da moltissimi: secondo il Sustainable travel report di Booking.com, a livello globale l’81% dei viaggiatori vuole partire in modo sostenibile, e il 50% afferma che le recenti notizie sui cambiamenti climatici li hanno influenzati a fare scelte “travel” più consapevoli per l’ambiente. 

Lo stesso report ha anche rivelato che il 59% dei viaggiatori afferma di voler lasciare i luoghi che visita meglio di quando è arrivato, confermando quindi una certa attenzione comune per l’ambiente nel contesto turistico. Ecco allora che comincia a nascere un nuovo modo di viaggiare, più “slow”, più etico e responsabile, che promuove opzioni sostenibili e vuole regalare esperienze di viaggio in sicurezza e tranquillità. 

Il trend è globale, ma trova conferma anche in Italia. Il 52% degli intervistati italiani (tra i 26 e i 40 anni) ha affermato di essere pronto a cambiare le proprie scelte di vacanza, se questo può produrre effetti positivi sull’ambiente. 

Prendono allora piede le vacanze all’aria aperta. Nella classifica di Camping report (CaRe) fatta dal portale italiano campeggi e villaggi vacanze, la destinazione outdoor più cercata nella penisola è la Toscana (13%). Subito dopo ci sono Veneto e Puglia (rispettivamente 12% e 11%). Tra le top 5 anche Sardegna (10%) e Marche (8%). 

Il quadro è chiaro: gli italiani vogliono fare vacanze green, sia perché vogliono stare nel verde sia perché vogliono avere il minor impatto possibile sulla natura. Secondo molti, infatti, un turismo essenziale, quindi ambientalmente sostenibile, non solo ci permetterebbe di vivere meglio, ma potrebbe aiutare a salvare il pianeta.

E noi di Italia Gas e Luce non possiamo far altro che “sposare” l’idea, perché quando è green è giusto. Dunque, preparate le valigie, che è tempo di partire!

Termini e Condizioni